Poco lontano vede una cassa di giocattoli e si ferma per una partita con l’orsacchiotta Giuditta. Questo gioco non lo ha mai visto prima ed è curioso di scoprirne le regole e le strategie.
Oltre alla sua nuova amica Giuditta, in questo grande salone c’è qualche altra presenza: si tratta dei topini di babbo Natale. Il Paperino di Natale, sfrontato come sempre, decide d’impersonare il suo mito e sale sulla poltrona esclamando il classico Oh Oh Oh. I topini si avvicinano riconoscendolo come il loro capo!
Il nostro pennuto inizia a prendere seriamente il suo nuovo ruolo e consulta il leggendario libro con l’elenco dei nomi di tutti i bambini che si sono comportati bene. Rivolgendosi ai topini, li informa che, dovendo salvare la Festa più bella dell’anno, bisogna iniziare subito le operazioni per le consegne natalizie.
Seduto sulla poltrona con i topini vicino, li incita dicendo “Forza topini mettiamoci al lavoro! Tu prenderai la carta per i regali, tu invece ti occuperai dei nastri per avvolgere i pacchi”. Il terzo topino scende dal bracciolo della poltrona e viene subito assunto nel ruolo di assistere il Paperino di Natale a smistare i carrelli stracolmi di doni.
Si dirige verso l’albero di Natale, o meglio è quello che vorrebbe fare, ma non riesce a muoversi. Cerca di divincolarsi ma è bloccato come da una forza invisibile. Inizia ad agitarsi e sente una voce che gli dice: “Ma cosa stai facendo?” Si ritrova improvvisamente tra le mani di Babbo Natale e dal becco gli esce un poderoso squek!
Si risveglia e non riesce subito a rendersi conto di cosa sia successo. Quando trova il bernoccolo, causa del gran mal di testa, si ricorda di quanto è accaduto prima di perdere i sensi. Cerca la sua letterina e quando si rende conto che adesso è ben custodita, si rilassa un po’.
Si arrampica dentro al contenitore della posta uscendo dall’apertura da dove era sventuratamente entrato.
Esce barcollando dall’Ufficio Postale e si infila subito nella cucina, magari bevendo una tisana potrebbe sentirsi meglio. La cucina è un altro ambiente affascinante per il suo calore e gli addobbi natalizi che sono disseminati ovunque. Il Paperino di Natale è talmente contento che per un attimo si dimentica dei suoi problemi.
Inizia “il Gran Tour” della cucina, ci sono così tanti oggetti da vedere che non riesce a stare fermo un attimo. Il camino acceso coperto di decorazioni lo incanta, ma subito dopo è attratto da altre cose e si dirige verso l’albero di Natale.
Vedendo alla sua base un cesto con dei piatti ed essendo svanito di natura, si ricorda che ha un disperato bisogno di bere una tisana, o meglio crede che la tisana possa avere dei benefici sulla sua condizione attuale.
Il Paperino di Natale vive le sue emozioni al massimo. Quando sente un qualche bisogno, lo sente alla massima potenza, quando ha sete, ha una sete mostruosa, quando ha fame mangerebbe un pezzo di Universo, sempre senza aspettare un attimo. Per lui attendere qualche minuto è un concetto sconosciuto. Guarda dentro ad ogni recipiente per cercare qualcosa da bere. Anche nei posti più improbabili come nel paiolo di latta sul pavimento. Probabilmente gli Elfi di Babbo Natale lo usano per strizzare lo straccio per pulire le piastrelle.
Allora si arrampica sulla corda per vedere il contenuto del paiolo di rame, che si trova sul ripiano del tavolino. “Per fortuna questa corda ha numerosi punti di appiglio! Come ricorda spesso la mia amica Maddalena, le anatre sono fatte per volare, non per l’alpinismo!”
“Sono quasi arrivato, a momenti mi si incastrava una zampina nel cordame. Un salto ed eccomi al paiolo di rame che sembra il nome di una taverna di Harry Potter e manco a farlo apposta è vuoto. Però da qui si ha un ottima visione di tutta la cucina, tavolo compreso”.
Prende la ricorsa e si lancia colmando la distanza che lo separa dal tavolo con un breve volo. Ci atterra sopra e si mette alla ricerca della sua tisana.
L’unica cosa potenzialmente commestibile sarebbero le mele, ma hanno solamente uno scopo decorativo essendo di plastica e della tisana manco l’ombra.
Prima di abbandonare la cucina la sua attenzione è attratta dai barattoli luminosi posti su una mensola. Ci arriva attraverso un percorso tortuoso che passa da una nuova arrampicata sulla corda, una salita sulla cappa aggrappandosi al mestolo, un giro completo sul bordo della stessa come se fosse un equilibrista del Circo, un salto sulla mensola vicina e un altro per arrivare ai barattoli. Tutta quella strada, tanta energia impiegata ma ne valeva la pena. Sembra che Babbo Natale abbia messo all’interno di alcuni barattoli delle stelle.
Dopo aver esplorato la cucina, esce e attraversa il corridoio per entrare nella camera da letto di Babbo Natale. Il Paperino di Natale è convinto di poter scoprire qualche segreto sul suo personaggio preferito. Sarà la reazione per il colpo che ha preso, ma non si ancora ripreso del tutto, infatti inizia a sentire un gran freddo nonostante sia coperto di piume.
Nella camera non c’è molta luce e l’illuminazione è in gran parte generata dal fuoco del caminetto e da una finestra aperta quanto basta per far entrare un piccolo spiraglio di luce. Per cercare di scaldarsi si corica su un ceppo e si gode questo momento di relax al caldo tepore della fiamma. Anche in questo ambiente, sempre senza che se ne accorga, un topino osserva le sue azioni.
Una volta ben riscaldato, cerca di riprendersi sedendosi sul letto di Babbo Natale vicino alla sua borsa dell’acqua calda. Una decina di minuti d’inattività senza fare lo sciocchino e si è completamente ristabilito.
Ma eccolo che riprende subito a curiosare sulla scrivania! Vediamo spuntare la sua testa tra la valigia e il mappamondo.
Fine terza parte
Un ringraziamento all’Assessore e a tutte le persone che hanno contribuito a creare questa iniziativa e alla sua riuscita.
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