Maddalena a Parigi – seconda parte

Approfittando di un momento scarsamente affollato i due si avvicinano alla base della Piramide di marmo. Nicholas Flamel espone a Maddalena i risultati dei suoi studi.

Le comunica che ha trovato diversi indizi riguardo a vari oggetti, di antiche Civiltà perdute, nascosti alla vista delle persone alterando il loro stato molecolare a livello quantistico.

Durante quella brutta vicenda che Maddalena ricorda ancora molto bene, passata alla storia come la crisi della “Mezzanotte Ingarbugliata”, Nicholas Flamel e Fulcanelli avevano installato dentro alla sua collanina, un’unità sperimentale di “Rifasamento”. Ogni volta che Maddalena si avvicina a oggetti sfasati, i circuiti inseriti nelle parti della sua inseparabile collanina si attivano e rendono visibili questi oggetti togliendoli dal loro stato quantico alterato e come conseguenza si può interagire con loro, toccandoli o asportandoli dal luogo in cui si trovavano.

Infatti qualche attimo dopo l’arrivo di Maddalena, attorno alla punta della piramide di marmo, l’aria si carica di elettricità statica e con uno schiocco secco appare come per magia un oggetto che sembra una coppa antichissima. Magia è un termine da utilizzare solo in modo superficiale perchè in realtà è solo avanzatissima tecnologia, non ancora disponibile sulla Terra.

L’anatroccolo Nicholas Flamel si elogia da solo sottolineando che i risultati dei suoi studi erano corretti. Maddalena invece pensa che stranamente assomiglia sempre di più al suo compagno di avventure, lo stordito Paperino di Natale. Però questo pensiero lo tiene per lei. “Adesso bisogna solo prenderlo e tornare a casa” dice il pennuto con la barba bianca.

Per questo cara Maddalena, visto che sei ancora molto giovane, adesso spetta a te portare a compimento la missione”, dice Flamel mentre tiene la corda nella sua zampina. Intuendo già da tempo come sarebbe dovuta finire la giornata, Maddalena inizia la scalata in uno dei luoghi più affollati di Parigi, sotto gli occhi curiosi e stupiti di una moltitudine di turisti provenienti da ogni angolo del Pianeta.

A metà della scalata ha un pensiero fisso, “Le anatre sono fatte per volare e nuotare” non per l’alpinismo. Questa volta non c’è il Paperino di Natale, ed ecco comparire il suo degno compare Flamel, sempre per farmi fare dei mestieracci.

La giovane anatra ripete nella sua mente alcune parole d’incoraggiamento: “Forza Maddalena, ci sei quasi, ancora un piccolo sforzo e facciamo la storia”.

Dopo una manciata di secondi che sembrano interminabili, Maddalena arriva a posare le sue piccole zampine su un antichissimo oggetto apparentemente difficile da inquadrare in un contesto storico preciso.

La fase più delicata è toglierlo dalla punta della piramide senza danneggiarlo.

Desiderosa di rimettere le sue zampine a terra nel più breve tempo possibile, lega saldamente alla coppa la corda e tanto per non commettere errori prima d’iniziare la discesa assicura l’altro capo al suo pancino facendogli compiere alcuni giri.

Dopo aver controllato di lavorare in sicurezza, lentamente inizia la discesa di questo piccolo tesoro. Le due anatre si dimenticano di essere viste da decine di turisti e procedono nella loro impresa come se si trovassero in un luogo disabitato.

Un centimetro dopo l’altro l’antichissima coppa abbandona il suo ultimo nascondiglio e si avvicina sempre più alle zampine dei suoi nuovi custodi.

Facendo la massima attenzione questo incredibile oggetto arriva tra le zampine di Nicholas Flamel che prontamente lo prende in consegna, mentre Maddalena scivola giù per un lato della piramide arrivando a terra in un attimo. In futuro ricordando questa avventura assicurerà di essersi divertita molto, come in un giro su quella giostrina, dove si scivola giù a tutta velocità seduti su di un tappeto.

Portano felicemente a termine l’impossibile impresa che all’inizio sembrava nata sotto cattivi auspici. Maddalena potrebbe ricordare che il caso o gli auspici, la fortuna o i presagi non sono argomentazioni scientifiche, conta solo un buon piano d’azione preciso e studiato in ogni minimo dettaglio. Cosa che Flamel, genio nel suo campo, ma pasticcione per tutto il resto non sembra ancora riuscito a capire.

Presa la coppa leggendaria i due pennuti cercano di dileguarsi nel modo più rapido possibile, tanto oramai in troppi hanno osservato queste due piccole creaturine all’opera.

La prima cosa da fare è depositare nel magazzino del Canardis il reperto. Adesso che sono più leggeri possono fare i turisti e Nicholas Flamel porta Maddalena a visitare il cortile del Palais Royal con questa geniale e intrigante installazione di colonne con varie altezze.

Numerosi ponti permettono di attraversare la Senna, poco distante se ne trova uno con delle caratteristiche curiose. Maddalena è sempre attratta dalle Culture terrestri e in questo posto può vedere con i suoi piccoli occhietti una caratteristica molto interessante delle popolazioni che vivono su questo Pianeta.

La ringhiera del ponte non si vede più perchè è letteralmente ricoperta di piccoli lucchetti. Molto soddisfatta per questa nuova scoperta, si incammina lungo la Senna per una passeggiata da turista. Maddalena non abbandona questo fiume perchè anche solo la vista dell’acqua rende ogni anatra molto felice. Nicholas Flamel si è congedato per qualche ora per preparare una sorpresa.

Ci sono luoghi in ogni paese che bisogna assolutamente visitare e il Museo du Quai Branly Jacques Chirac è uno di questi. Un Museo pieno di oggetti prodotti dalle culture di tutti i Continenti e Maddalena non può non posare per una foto ricordo davanti ad una delle mitiche ed enigmatiche Sfere del Costarica.

Non puoi dire di essere stato a Parigi senza aver visto la Tour Eiffel. Ecco Maddalena davanti alla favolosa Torre, foto destinata a generare una positiva invidia a tutte le altre anatre.

Il tempo a disposizione per gironzolare liberamente è terminato. Nicholas Flamel le ha dato appuntamento nel grande labirinto dipinto sulla sponda sinistra del fiume. Proprio in questo posto Flamel ha avuto un’intuizione riguardo agli antichi labirinti delle Cattedrali medievali e certamente porterà prima o poi le nostre anatre spaziali in un’altra avventura piena di mistero, antiche tecnologie e nuovi pericoli. Ma adesso siamo a Parigi ed è ora di tornare al lavoro.

Fine seconda parte

Gli eventuali marchi presenti nelle foto appartengono ai rispettivi proprietari.

Non sono stati presi soldi per pubblicità o altro, per la realizzazione delle storie riguardanti le anatre.

Non sono stati arrecati danni in alcun modo alle strutture presenti nelle foto, che rappresentano una parte importante per lo sviluppo e la trama di questa storia.

Invito a visitare il “Carrousel du Louvre” dove si trovano vari negozi. Uno di questi vende zaini, coltellini multiuso, lampade e torce d’emergenza, mappe, borracce termiche di metallo e tantissimi altri articoli indispensabili per chi ama fare dei lunghi viaggi avventurosi.

Non si può visitare Parigi senza entrare a curiosare nella libreria del Museo del Louvre. È ricchissima di libri d’Arte, Storia e archeologia sulle antiche Civiltà e si trovano titoli veramente interessanti. Da vedere assolutamente.

https://www.carrouseldulouvre.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Carrousel_du_Louvre

https://www.louvre.fr/en

https://www.boutiquesdemusees.fr/en/

Musee du Quai Branly Jacques Chirac, uno dei Musei più belli di Parigi, assolutamente da non perdere

http://www.quaibranly.fr/fr/expositions-evenements/au-musee/expositions/

La Tour Eiffell, simbolo di Parigi è sempre un bel vedere per la vista

https://www.toureiffel.paris/it

Palais Royal per vedere i “cilindri” e le fontane con le sfere d’acciaio, in ristrutturazione al momento della visita dei due pennuti

https://www.parigi.com/palais-royal/

Biblioteca Francois Mitterrand, una gioia per gli occhi e per la cultura

http://www.bnf.fr/fr/outils/a.benvenuti_alla_bnf.html

http://www.arcvision.org/bibliotheque-nationale-de-france/

Per visitare il dragone ideato dal geniale Chen Zhen

https://www.parisladouce.com/2013/03/paris-la-danse-de-la-fontaine-emergente.html

Il Graal (ma sarà quello vero o le anatre si sono cacciate in un altro guaio più grande di loro), è stato costruito da Marcello della falegnameria Ferrari di Chignolo Po (PV)

http://falegnameriaferrari.com/

Si può dare un’occhiata anche a questo sito che non è male per approfondire e iniziare a pianificare un soggiorno a Parigi

http://www.italianiaparigi.com/inner/gallery/bnf.htm

Maddalena a Parigi – prima parte

Maddalena è partita per una gita nel cuore della Francia. La sua meta è Parigi, deve recuperare un oggetto mitologico molto potente ed è meglio che sia custodito e studiato da queste anatre piuttosto che finisca disperso altrove. È in missione senza il suo solito compagno, il Paperino di Natale, impegnato a combinare guai altrove. Questa volta Maddalena non sarà sola, verrà accompagnata da Lola e viaggeranno con il Canardis, l’incredibile macchina del tempo delle anatre, dono del Dottore. Si, proprio quel Dottore!

Perchè la missione si svolga nel migliore dei modi è necessario avvalersi della consulenza di un esperto locale, nientemeno che il leggendario Nicholas Flamel, un collaboratore e amico delle anatre, che da qualche tempo si è ritirato nella sua vecchia casa di Parigi.

Appena il Canardis di materializza sul davanzale della finestra si apre la porta ed esce questo enigmatico anatroccolo parigino.

Vecchi amici si ritrovano dopo tanto tempo, Lola, Maddalena e Nicholas Flamel. Dopo l’arrivo del vulcanico e disastroso Paperino di Natale, Flamel si era allontanato per proseguire in modo profiquo e tranquillo i suoi studi riguardanti il mondo dell’ignoto, con particolare attenzione all’alchimia, sua antica passione e percorrere nuove strade, quelle legate agli “oggetti impossibili”.

Le anatre si trovano a Parigi per questo motivo e Maddalena viene subito informata sugli ultimi sviluppi. Nicholas Flamel ha individuato con sicurezza uno dei possibili nascondigli del Graal.

Devono procedere con una delicata operazione di recupero, tenendo un basso profilo. Tradotto nella lingua delle anatre provenienti dallo spazio significa che come al solito si faranno vedere da tutti.

Cercano di creare un piano d’azione efficace in modo d’agire in uno dei luoghi più frequentati della città con la massima sicurezza e rapidità. Flamel è impaziente di mostrare i primi particolari a Maddalena. Deve vedere di persona quanto è bello questo posto e tutto quello che gli è stato costruito intorno per proteggere questo oggetto impossibile.

All’interno della casa più antica di Parigi, trasformata in un rinomato Ristorante, i commensali stanno per iniziare la cena. Sul davanzale un altro antico oggetto tecnologico si smaterializza facendo perdere le sue tracce.

Alcune frazioni di secondo dopo il Canardis riappare sulla piazza davanti al luogo più famoso di Parigi. Il Museo del Louvre! Lola apre la porta e come sempre guarda con circospezione se sono finiti vicino a una Supernova oppure nella cantina del Bar vicino a casa. Appena si gira e vede la scritta alla base della piramide di vetro, sgrana i suoi occhietti e rientra subito all’interno.

Maddalena si accorge subito della situazione e chiede il motivo dell’agitazione dell’amica. Non ottiene risposta ma con una precisa gestualità viene indirizzata a rendersene conto di persona. Per meglio rendere l’idea Lola sposta di qualche decina di metri il Canardis.

Quando escono all’aperto Maddalena si rende conto dell’assurdità del piano. Con una calma che sfiora l’incoscienza Nicholas Flamel esordisce con un: “Il Graal si trova sotto le nostre zampine”.

Iniziano a gironzolare attorno alla mitica Piramide. Maddalena che rappresenta la parte razionale delle anatre ricorda a Flamel l’impossibilità di poter girare liberamente per il Museo del Louvre asportando allegramente dei reperti archeologici. L’anatroccolo le dice di non preoccuparsi perchè il suo piano è infallibile.

Rientrano nel loro impossibile mezzo di trasporto e Lola lo sposta ancora di alcuni metri.

Nuovamente all’aperto Nicholas Flamel inizia ad illustrare il suo bislacco piano: “Ecco, goditi questa vista e cerca di essere positiva. Noi entreremo proprio da questo punto”.

Detto fatto, prende Maddalena per una zampina e l’accompagna vicino a una delle Piramidi satellite.

Inizia a scalarla invitandola a fare la stessa cosa. Li troviamo poco dopo con le zampine appoggiate alla scanalatura prima dell’inizio dei triangoli di cristallo. “Il piano è facile! Fissiamo una ventosa sul vetro, incidiamo con una punta di diamante e stacchiamo il tutto. Ci caliamo con una corda e siamo all’interno di uno dei Musei più grandi e importanti del mondo”.

Dopo aver sentito queste parole Maddalena è convinta che Nicholas Flamel sia esattamente come il Paperino di Natale. Il suo piano è destinato a fallire clamorosamente.

Deve prendere in mano la situazione convincendo il suo collega che deve esistere una via migliore per entrare nei sotterranei. Inizia una perlustrazione personale cercando di mettere insieme le idee. Si reca all’ingresso del Museo ma si rende conto che non esiste un biglietto d’ingresso per le anatre. Dovrebbero comunque pensarci e rendere facile l’ingresso ai pennuti senzienti.

Comunque sia l’ingresso principale è troppo affollato per intrufolarsi attaccati a uno zaino come ha fatto il Paperino di Natale per visitare l’Expo in Italia. Bisogna allargare la percezione pensando in modo diverso. Lo dice sempre anche il Dottore, pensa, pensa, pensa!

Si ritrova con il suo collega pennuto e iniziano a ragionare in questo modo e per favorire la formazione di nuovi pensieri si concedono una divertente e rinfrescante nuotata della loro improvvisata piscina personale. Durante questo bagnetto inatteso il loro sguardo viene attirato dal grande monumento che si trova dalla parte opposta della piazza. Forse è quello che stanno cercando.

Il giorno dopo li troviamo davanti all’Arco Monumentale e iniziano a formulare un piano decisamente più credibile del precedente. Una bellissima giornata con un bel Sole che riscalda le loro piume. Rimangono ancora qualche minuto a rilassarsi e a scaldarsi e poi entrano in azione.

Altro che ventosa e punta al diamante, basta aspettare l’apertura della Galleria del “Carrousel du Louvre” e scendere tranquilli senza trapanare niente. Non c’è nemmeno il biglietto d’entrata.

Trascorrono ancora qualche minuto al caldo tepore del Sole per ripassare il piano d’azione e tra le zampine di Maddalena compare una corda che sarà indispensabile per il recupero della preziosa reliquia.

All’orario convenuto si aprono i cancelli e le anatre scendono nel Centro Commerciale del Louvre. Il luogo più gettonato è ovviamente quello che più interessa i due anatroccoli. La Piramide Inversa del Louvre.

Poco dopo l’apertura è già affollata dai turisti. I due piccoli anatroccoli devono decidere rapidamente cosa fare.

Fine prima parte

Gli eventuali marchi presenti nelle foto appartengono ai rispettivi proprietari.

Non sono stati presi soldi per pubblicità o altro, per la realizzazione delle storie riguardanti le anatre.

Non sono stati arrecati danni in alcun modo alle strutture presenti nelle foto, che rappresentano una parte importante per lo sviluppo e la trama di questa storia.

Invito a visitare il “Carrousel du Louvre” dove si trovano vari negozi. Uno di questi vende zaini, coltellini multiuso, lampade e torce d’emergenza, mappe, borracce termiche di metallo e tantissimi altri articoli indispensabili per chi ama fare dei lunghi viaggi avventurosi.

Non si può visitare Parigi senza entrare a curiosare nella libreria del Museo dell’Louvre. È ricchissima di libri d’Arte, Storia e archeologia sulle antiche Civiltà e si trovano titoli veramente interessanti. Da vedere assolutamente.

https://www.carrouseldulouvre.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Carrousel_du_Louvre

https://www.louvre.fr/en

https://www.boutiquesdemusees.fr/en/

http://www.auberge-nicolas-flamel.fr/index.php

Ringraziamenti Ferie 2018 – Lago di Tremelin – Francia

Alcune foto per ringraziare tutte le persone che ho conosciuto durante le ferie in Francia.

Il piccolo Aronne che voleva vedere le luci interne del Canardis accese.

La coppia di Milano che ho conosciuto nell’Abbazia di Jumieges, la ragazza alla Reception del Camping de Paris, la ragazza del negozio della pasta a Parigi (grazie per i complimenti al Canardis), i signori conosciuti al Petit Menec a Carnac (dove le anatre hanno replicato il trasporto di un Menhir grande come loro), le persone conosciute alla Fontana della Giovinezza, alla famiglia italiana con le loro figlie incontrata a quella di Barenton e alle persone conosciute alla Tomba di Merlino in Bretagna che hanno fotografato Maddalena. Alla ragazza e sua madre incontrate nel chiostro dell’Abbazia di Mont St. Michel, al personale degli Uffici Turistici di Scaer (grazie per l’importante aiuto), Dol de Bretagne e Pontivy. Alle ragazze del sito preistorico di Montneuf, alla ragazza guida turistica del sito di Carnac, ai gentilissimi proprietari del Jardin Rocambole, al bambino che mi ha fatto pelare dal ridere quando a Chartres ha visto Maddalena seduta sul marmo della Porta Cadran (anagramma di Canard, sarà un caso?) e ha detto: “Un canard perdu!”, al signore e a suo figlio incontrati nell’Abbazia di Saint-Evroult-Notre-Dame-du-Bois che mi hanno visto armeggiare con Maddy e il Mangiatore di anatre. Al proprietario e al personale dell’ “Auberge Nicholas Flamel”, rinomato Ristorante in Rue de Montmorency 51 a Parigi.

Al ragazzo (siamo tutti ragazzi) che faceva foto professionali col cavalletto alla Piramide capovolta del Louvre. Al personale della “Maison de Jules Verne” di Amiens (grazie per la Vostra disponibilità), alla ragazza della biglietteria dell’Abbazia di Ourscamp (credo tu sia una persona meravigliosa). Al personale della biglietteria del Cathedraloscope e alla signora della mostra di Arte moderna a Dol de Bretagne incuriosite per le foto al Paperino di Natale e alla sua macchinina mentre era impegnato a correre il “Gran Premio di Dol de Bretagne”. A tutte le persone incontrate al “Moulin du Chaos” di Huelgoat, al signore conosciuto all’Eglise de St. Pierre a Quimerch che ha apprezzato lo scopo finale, oltre al divertimento, del mio progetto sulle anatre e le Abbazie e cappelle in rovina.

Ultimo ma non certamente per importanza, un ringraziamento al personale del “Chateau de Hunaudaye” per la comprensione e la disponibilità per il progetto delle anatre, castello che come per tutte le altre località viste da me e dalle anatre consiglio caldamente di visitare.

Dopo questo lungo elenco ancora un grosso ringraziamento a tutti, per Voi alcune foto scattate al Lago di Tremelin.

Prima di tornare dalla vacanza le anatre hanno fatto scalo al lago di Tremelin per una foto ricordo accanto alla spada nella roccia.

Dopo alcuni secondi di apparente serietà, hanno fatto quello che fanno tutte le persone che arrivano qui, hanno cercato di estrarre la spada, senza alcun risultato apprezzabile, nonostante la forza di Maddy.

https://www.lacdetremelin.com/

Il Canardis a Vauclair

Ci sono arrivato alla fine della giornata, non sono riuscito nemmeno a camminare per due minuti e si è scatenato un temporale. Mi sono rifugiato sul mezzo in attesa della fine. Ne valeva la pena, verso le 19.30 un cielo terso e un doppio arcobaleno. Nella foto se ne vede solo uno ma in compenso potete vedere in anteprima il Canardis, ovvero uno speciale Tardis ottagonale che Doctor Who ha regalato alle anatre. Abbaye de Vauclair – France

Le Canard Electrik – Dinan – Francia

Il locale “Le Canard Electrik” l’ho scoperto qualche anno fa a Dinan in Francia. Sono amici storici delle anatre. Quando passo in zona, mi fermo sempre almeno per un caffè.

Non avevo in programma una visita a Dinan, come talvolta accade le cose non proseguono sempre secondo l’itinerario stabilito prima di partire. Una mattina piovosa dove veniva giù l’acqua a secchi, passata ascoltando musica metal e la spesa in due supermercati. Dopo aver mangiato decido di visitare il Museo della Ferrovia a Dinan, situato nei locali della Stazione Ferroviaria. Tappa imperdibile per gli appassionati, il tempo è trascorso velocemente seguendo ogni locomotiva attraverso i viadotti e le gallerie nella ricostruzione dell’ultima sala. Poi oggetti datati provenienti da ogni settore delle attività della SNCF, dai manifesti agli utensili.

Uscito dal Museo era ora di cena e finalmente il cielo non aveva più acqua da rovesciare a terra. Un giro per la città dopo un buon Kebab e sbagliando strada per arrivare al parcheggio trovo questo locale. Troppo bello per essere vero, entro e mi presento ai due ragazzi dietro al bancone. Siamo tutti appassionati di anatre, canard in francese, poi festa grande e una foto ricordo storica. La visita di una delegazione di Anatre Spaziali a “Le Canard Electrik”, si riconoscono il pestifero Paperino di Natale, Maddy, anatra cacciatrice di taglie di brutti ceffi alieni, Maddalena con il nastrino arancione e Lola.

All’interno decine di anatre di gomma incollate al soffitto sopra il bancone e poi disseminati in giro paperelle, giocattoli, libri e ogni altro gadget a tema.

Link:

http://www.bretagna-vacanze.com/da-vedere-e-da-fare/le-altre-attivita/musee-du-rail

https://www.facebook.com/lecanardelectrik/

https://twitter.com/canardelectrik

Le Canard Electrik – Bar / Dj / Live – 22 rue de la Chaux – Dinan – France

Emma visita Tempo di Libri 2018

Come promesso Emma si è recata a visitare “Tempo di Libri”, rigorosamente da sola e senza il Paperino di Natale che le farebbe solo perdere del tempo creando tanta confusione.

Ha notato i libri di una delle sue trasmissioni preferite, quelli di Doctor Who. Emma si accontenta di leggere tutto quello che trova, non come Lola che il Dottore lo conosce di persona e ha viaggiato diverse volte con lui salvando un paio di volte l’intero Universo. Lei, invece, è molto tranquilla, l’anatra più adatta per stare tutto il giorno in biblioteca, dividendosi tra libri e ricerche di vario genere.

Eccola che passa dallo stand del “Gruppo Editoriale Mauri Spagnol” ed è molto contenta di trovare sulle sue borse la seguente frase: “Leggere può creare indipendenza”. Una frase perfetta per un evento dedicato ai libri e alla lettura. Questa frase gli piace molto e decide di assegnare un premio virtuale all’Editore per aver (a suo giudizio) scelto la frase più bella per questo tipo di esposizione.

Ci sono in circolazione tanti premi e riconoscimenti. Perchè non dovrebbe gestirne uno anche lei, dopo tutto di libri se ne intende. Ma non si ferma qui, sente di dover assegnare altri due premi. Dopo aver passato qualche ora a curiosare tra gli stand è assolutamente convinta di assegnare il suo premio per il titolo più curioso e intrigante a: Mincione Editore. La sua “Guida cubana integrata alla santeria quantistica” di Carlos Hernandez conquista il primo posto.

Una fermata strategica allo stand della “Regione Lombardia” per far riposare le sue zampine e poi si riparte per assegnare l’ultimo premio.

Infatti l’ultimo premio è sicuramente per “Guido Tommasi Editore” per la bellezza del suo stand, molto aperto, senza pareti, illuminato con luci fredde, caratteristiche che ben si accompagnano con i tondi di carta bianca posizionati a varie altezze. L’effetto globale vedendolo di persona era molto gradevole.

Poi sale al piano superiore per vedere la mostra sull’evoluzione dei libri, dalla loro nascita a quelli più recenti in formato elettronico. Più sono antichi più esercitano il loro fascino, infatti la troviamo appollaiata sulla teca in atteggiamento di devozione.

Dietro di lei i pannelli con illustrati i periodi più significativi della storia del libro. Si ferma a leggere quello dedicato al triste periodo della censura. Si ricorda quanto visto in precedenza “Leggere può creare indipendenza”. La cultura e il sapere hanno sempre spaventato i “furbacchioni” che in ogni secolo hanno cercato di porre paletti, regolamentare, rallentare la circolazione delle idee, vietare, arrivando anche a distruggere la cultura e la storia bruciando i libri. Viene assalita da un capogiro e si sente quasi male.

Non può non pensare all’avventura iniziata un caldo pomeriggio di maggio curiosando tra i libri della “Libreria Zivago” a Milano. Tra una fetta di torta, ordinata al bancone dell’Osteria dell’Utopia e svariati richiami al Paperino di Natale, che pensava solo a rovistare tra i giocattoli destinati ai bambini. Tra gli scaffali pieni di libri interessanti, una frase che purtroppo ben si accompagna con le sue riflessioni. La storia dovrebbe insegnare qualcosa ma è più conveniente dimenticarla.

Trova conforto sentendosi attraversata come da una nuova energia quando si siede su un’antica macchina da stampa risalente al 1858 appartenente al Museo della Stampa di Lodi. L’invenzione della stampa, la diffusione dei libri, la cultura finalmente per tutti.

Questa tempesta di emozioni contrastanti le fanno ricordare un episodio di Doctor Who, dove i soliti cattivi vogliono distruggere tutto. Il Dottore e i suoi amici sono chiusi in una biblioteca. Lui ricorda a tutti che sono chiusi dentro a una biblioteca piena di libri, il più grande arsenale del mondo.

Terminata la visita ai vari sistemi per la stampa si intrattiene allo stand delle edizioni “Nova Charta” che pubblica la rivista “Alumina”, una rivista molto bella dedicata ai codici miniati di ogni tempo e paese. Rimane incantata da quelle immagini lontane nel tempo.

Essendo un’appassionata del libro di carta stampato, si pone delle domande riguardo ai tempi della trasformazione digitale, quello che si chiedeva Laurent Flutsch del Museo di Lausanne-Vidy in Svizzera. La mostra “Futur Antérieur”, da anni itinerante in Francia, espone oggetti del nostro tempo artificialmente degradati e/o con parti mancanti con i commenti e le ricerche di ipotetici archeologi di un lontano futuro. Denuncia “l’amnesia programmata” della nostra società, con i nostri comportamenti, affidando la nostra cultura e la nostra storia a supporti fragili e non duraturi.

Il digitale è favoloso e pieno di strepitose fantastiche opportunità per diffondere il sapere umano, ma è altrettanto pericoloso. Per semplificare il concetto abbiamo codici miniati e libri vecchi di centinaia di anni, non tanti ma esistono e si possono ancora leggere. I nostri CD, DVD, HD del portatile, quanto potranno essere duraturi in un mercato dominato dalle leggi dell’usa e getta, mercato che per esistere deve produrre oggetti che devono avere comunque una vita breve?

Il tempo è trascorso velocemente e i padiglioni si stanno progressivamente svuotando, Emma scende al piano inferiore e si ferma per una foto con una frase di Leonardo. Genio indiscusso, sicuramente sarebbe andato molto d’accordo con il Paperino di Natale. Anche lui ama costruire tante cose anche se il più delle volte sono di dubbia utilità.

Prima di uscire si ferma allo stand del “Libraccio” dove esternamente si trova la scritta “La Storia Continua” e sembra fatta apposta per le anatre. La storia delle anatre continua ed è solo all’inizio!

Link:

Museo della stampa e stampa d’arte a Lodi – Andrea Schiavi

www.museostampa.org

Futur antérieur – Trésors archéologiques du 21° siecle

Catalogo dell’esposizione

Musée romain de Lausanne-Vidy

Ottobre 2002 – Aprile 2003

Allo scorso anno ancora itinerante in Francia

http://www.lausanne.ch/mrv

Tempo di Libri

www.tempodilibri.it/it/

Fumetti in italiano di Doctor Who

https://titan-comics.com/

Gruppo Editoriale Mauri Spagnol

www.maurispagnol.it/

Mincione Editore

https://www.mincionedizioni.it/

Guido Tommasi Editore

http://www.guidotommasi.it/

Nova Charta Edizioni

https://www.novacharta.it/

Il Libraccio

https://www.libraccio.it/

Libreria Zivago – Osteria dell’Utopia

Via Vallazze 34 (angolo viale Lombardia) Milano

www.osteriadellutopia.it

facebook: osteria dell’utopia & libreria zivago

Tempo di Libri

Il tempo è passato velocemente. Torna “Tempo di Libri” alla Fiera di Rho. Emma, responsabile della biblioteca delle anatre spaziali sarà in giro per i vari stand a curiosare. Per evitare di essere cacciati per comportamento non idoneo, verrà da sola e rigorosamente senza il pestifero Paperino di Natale che invece dovrebbe essere a Cartoomics, sempre a Rho ma di sabato, in compagnia di Maddalena e Maddy.

In attesa che le anatre invadano la periferia di Milano, ci gustiamo una bella foto scattata la scorsa edizione di Tempo di Libri con Licia Troisi mentre gioca con Emma.

http://cartoomics.it/

http://www.tempodilibri.it/it/

http://www.liciatroisi.it/

http://www.liciatroisi.it/libri/

Missione sotto copertura – seconda ed ultima parte

Oramai è tardi e bisogna fare la spesa, il Paperino di Natale ritorna a Diagon Alley. Si guarda in giro ed entra furtivamente in un negozio.

Deve procurarsi un “Giratempo”, adesso si è messo in testa di costruirsi una piccola macchina del tempo e questo è un componente indispensabile.

Secondo voi dove potrebbe andare adesso un personaggio eclettico e fuori dal comune come lui? Sicuramente al “Mercato Nero” con l’intento di acquistare cose illegali.

Ordina una confezione di “Orsetti di Gelatina Canditi”: sembra strano ma su molti Sistemi Stellari si sono combattute battaglie per il possesso di una sola scatola, mentre qui si possono avere tranquillamente pagandoli una moneta d’oro. Poi un barattolo del famoso “Ingrediente Segreto” e una confezione di “Semi del Dubbio”.

Non dimentichiamoci una copia dell’introvabile “Tavola Periodica degli Elementi Alchemici” che serve nel laboratorio di Fulcanelli.

Curiosando in giro, il Paperino di Natale trova il calco dell’impronta di un Drago e la osserva con vivo interesse.

Ma la visita non finisce qui, in questo mercato si possono veramente trovare tante cose molto rare: un’intera collezione di uova di Drago! Incredibile sono tutte colorate e sistemate sulla paglia in cassette di legno.

Le sorprese si susseguono, il Paperino di Natale trova una grande quantità di denti e artigli di Drago, disponibili per la vendita. Ne vorrebbe comprare uno ma ha finito tutte le monete che gli aveva regalato Lupin III.

Sarà per la prossima volta, saluta la gentile e disponibile commessa e si dirige verso un altro banco che aveva notato da lontano: la presenza della squadra di Quidditch “Milano Meneghins” lo scombussola parecchio.

Vorrebbe subito provare e vincere un torneo contro i “Serpe Verde” e si fa immortalare appollaiato sul cerchio più alto.

Gironzola sul banco e si siede vicino agli strumenti di gioco. In queste occasioni il suo pensiero è sempre il solito. “Ma perchè tutte le cose intriganti devono essere sempre così grandi?”.

Salendo sulla scultura di gufo esposta sul bancone, pensa che potrebbe rivestire il ruolo di Cercatore e occuparsi del “Boccino d’Oro” più alla sua portata.

Non può lasciare il Padiglione della saga di Harry Potter senza scrivere qualcosa sulla grande parete dei messaggi. Cosa altro poteva scrivere secondo voi?

Il Paperino di Natale non può rimanere serio a lungo senza cominciare a giocare e allora libera lo sciocchino che risiede dentro di lui e si getta nella mischia.

Senza perdere un secondo si mette a disturbare il Joker e Killer Croc, ma dovrebbe oramai sapere che il suo è un gioco pericoloso, certi personaggi andrebbero lasciati stare. Mentre Killer Croc lo blocca, il Joker gli punta la sua pistola addosso.

Ripresosi dallo spavento e non avendo imparato niente, tenta di aprire a tutti i costi una porta che forse è meglio che resti chiusa. Essendo stata sigillata molto bene, non riesce a portare a termine l’impresa.

Sconsolato per non aver potuto placare la sua curiosità su cosa si celava dietro alla porta, si allontana e subito trova un’altra cosa con cui giocare. Vede incustodita la moto di Batman, si avvicina e ci sale sopra imitando il rumore del motore.

Ingaggia un inesistente combattimento con “Bane” e gli spara contro proiettili immaginari, facendo parecchio rumore e attirando l’attenzione di Batman che lo prende nella mano e lo sgrida perchè poteva farsi del male.

Il Paperino di Natale pensa di non essere capito, ma dopo qualche minuto finalmente incontra “Lobo”, che in una sua avventura è andato in giro con una paperella e dunque è festa grande. Si raccontano qualche aneddoto delle loro vite e poi “Lobo” prende l’uncino della sua catena e si esibisce in qualche grattino sotto al suo becco.

Tutto soddisfatto il Paperino di Natale si sposta verso il palco dove trova qualcuno del suo livello, con un’attrezzatura altamente tecnologica. Inizia una discussione tecnica sugli effetti della “Traslazione Quantica” rispetto allo spettro visivo.

Dopo aver discusso per quasi un’ora di argomenti troppo complicati, decide di darsi alla pirateria chiedendo aiuto nientemeno che al mitico Jack Sparrow. Vedendo bene che il piccolo pennuto non potrebbe mai resistere alla dura vita dei Pirati, Jack decide di mandarlo alla Taverna del Teschio Parlante, dove un suo caro amico potrà sistemarlo a dovere.

Il Paperino di Natale si reca alla taverna. Si siede sul bancone e chiede informazioni all’Oste che sghignazzando chiama a rapporto i pirati presenti.

Il povero Paperino di Natale viene sistemato a dovere da Capitan Barbossa ed esposto a pubblico esempio per chiunque entri nella taverna senza essere un pirata.

Dopo aver seguito tutti gli spostamenti del Paperino di Natale, Maddalena che fine ha fatto?

Mentre lui giocava per quasi tutto il tempo a fare lo sciocchino per attirare su di lui tutta l’attenzione, Maddalena aveva un compito preciso da eseguire mantenendo un basso profilo.

Da mesi la Pizia aveva iniziato delle trattative di lavoro con le Industrie Stark. Dopo aver raggiunto un accordo, il compito di Maddalena era quello di incontrare Tony Stark, discutere riguardo alla produzione di energie alternative e ritirare un generatore d’energia sperimentale.

Mentre soddisfatti escono dall’esposizione, avendo portato a termine con successo la loro impresa, un sinistro annuncio compare come per magia in ogni padiglione.

Fine seconda ed ultima parte

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Missione sotto copertura – prima parte

In una fredda mattina invernale troviamo Maddalena e il Paperino di Natale alla Fiera del Fumetto a Novegro, situata nella periferia di Milano. Sono in missione per conto delle anatre spaziali, dovendo recuperare alcune sostanze difficilmente reperibili per gli esperimenti di Fulcanelli.

Appena entrati notiamo subito delle grosse differenze tra queste due anatre dotate di un’intelligenza non comune. Maddalena si ferma a far conoscenza della gentilissima Marta Leandra Mandelli, una brava scrittrice che illustra i suoi romanzi Fantasy. Ne nasce un’interessante discussione su questo genere.

Invece il Paperino di Natale preferisce cimentarsi in attività più frivole e inizia a cercare delle nuove amicizie, non su Facebook ma nella realtà della manifestazione. Ecco un suo nuovo amico, un signore con un gigantesco occhio al posto della testa, con tanto di cappello, guanti bianchi, bastone e completo nero delle grandi occasioni.

Continuando a gironzolare, sempre in modo svagato, tralasciando il motivo della loro presenza in fiera, il Paperino di Natale inizia a disturbare altri personaggi come una lupo pirata con tanto di uncino al posto di una zampa. Il pennuto comincia a intuire le sue vere intenzioni, mentre quello gli avvicina l’uncino imitando il movimento dello spiedo. Non si tratta del buon Lupo Lucio della Melevisione, perciò con un balzo improvviso scappa via nascondendosi tra il pubblico.

Cercando di mettere più strada possibile tra lui e il Lupo affamato, il Paperino di Natale perde completamente l’orientamento finendo per trovare un cartello che indica la direzione da seguire per arrivare da Ollivander, il negozio per eccellenza dove trovare un sacco di cose molto interessanti.

Appena entra dalla porta il Paperino di Natale è subito attirato dagli scaffali pieni di scatoline contenenti le bacchette magiche. Ne apre una e si siede dentro godendosi l’inconsueto panorama. Vicino a lui si trova il cartello “Vietato l’ingresso ai babbani” e appena sotto fanno bella mostra due testine rimpicciolite che gli ricordano tanto quelle appese fuori dalla Taverna nel film di Harry Potter.

Finalmente vede l’oggetto dei suoi desideri e si precipita nella sua direzione. Per non essere visto si nasconde sotto il bancone con la scritta “Gringotts Bank Tesoreria”. Una scritta leggendaria, ma il Paperino di Natale non ha un conto personale aperto presso questa banca e non servirebbe nemmeno pregare Unci Unci per un prestito perchè sarebbe tempo perso.

Facendo molta attenzione si arrampica e si siede sul ripiano del bancone e il suo sguardo viene catalizzato dai biglietti sulla bilancia. Chi non vorrebbe salire sul “Nottetempo” o fare un viaggio in treno per “Hogwarts” partendo dal “Binario 9 e 3/4”, ma non è quella la sua priorità.

Ha sempre sognato di possedere una “Mappa del Malandrino” e adesso era proprio a portata di mano. In un attimo ha già le sue zampine sul contenitore pronto per compiere il misfatto.

Ha come la strana sensazione di essere osservato. Si gira per controllare, ma Harry Potter non è nei paraggi, non vorrebbe mai essere sgridato proprio da lui. Ritorna al suo lavoro e afferra la “Mappa del Malandrino”, ecco il momento atteso per tanto tempo. Impiega un po’ di fatica, pensando che su questo Pianeta qualsiasi cosa è sempre troppo grande per le sue zampine.

Ancora un piccolo controllo visivo per essere sicuro che nessuno stia guardando e … con una mossa fulminea il Paperino di Natale afferra la “Mappa del Malandrino” e si nasconde dai possibili sguardi altrui, spostandosi in una posizione più sicura. Non resiste e deve subito consultare il prezioso e impossibile oggetto. Lo apre e cerca di trovare la posizione di due negozi magici che gli interessa visitare.

Visto che Maddalena non è in zona è meglio passare prima a prendere qualche soldo e il Paperino di Natale sa già dove può rifornirsi. Detto questo, il Paperino di Natale esce dalla mappa e pronunciando le parole “… fatto il misfatto…”, la stessa si ripiega e come per magia sparisce dentro al suo cappellino.

Esce di corsa dalla bottega senza guardare e centra in pieno Lucius Malfoy. Con un’imprecazione il Paperino di Natale viene sollevato e guardato con un certo disprezzo. Lucius Malfoy accenna al fatto che non bastavano i babbani a inquinare il mondo della magia, adesso ci mancavano anche dei buffi paperottoli. Dopo questo commento il povero Paperino di Natale viene lanciato via e atterra con qualche rimbalzo sul marciapiede. Ritornerà dopo, quando questo signore antipatico, come lo ha appena considerato, sarà sparito dalla circolazione.

Un po’ stordito e un po’ sorpreso esce dal padiglione e si dirige a prelevare qualche soldino per fare la spesa. Niente di meglio che una bella cassaforte. In bella vista c’è la mitica e irresistibile frase “Non Toccare” e per il Paperino di Natale è sempre un invito a cena. Si siede sopra e inizia a pensare come potrebbe aprirla.

Si tratta della cassaforte di Lupin III e l’impresa si presenta difficoltosa. Decide di approfittare di un’altra cassaforte ma questa volta aperta. Ci entra alla velocità della luce e afferra tra le sue zampine una mazzetta di banconote, pregustando già le cose che potrà comprare a Diagon Alley. Per sua sfortuna Jigen è altrettanto veloce e punta verso il piccolo ladruncolo la sua pistola.

Colto in flagrante viene preso e portato da Lupin III che lo adagia sul tetto della sua mitica 500. Mentre Goemon controlla che non ci sia in giro il guastafeste di Zazà, il Paperino di Natale è costretto a “vuotare il sacco”.

Gli racconta di quando sono arrivati sulla Terra, della difficoltà dei primi tempi, di come era bello il loro pianeta e di tutti gli scherzi giocati alla Pizia e a Fulcanelli.

In un primo tempo Lupin III si dimostra perplesso, ma poi sentendolo raccontare anche cose strampalate lo prende in simpatia e il Paperino di Natale diventa un suo nuovo amico.

Ascoltando il suo progetto Lupin III decide di aiutarlo e gli accorda il permesso di prelevare qualche moneta d’oro dal forziere.

Mentre il Paperino di Natale torna verso Diagon Alley, Maddalena si è fermata allo stand di Franco Brambilla, bravissimo disegnatore delle copertine dei romanzi di fantascienza di Urania.

Maddalena ha conosciuto questi romanzi tramite Emma, un’altra anatra spaziale che si occupa di archiviare e catalogare tutti i dati e i documenti che servono alle anatre e così trascorre diverso tempo ad ammirare le cartoline Vintage della mostra allestita da Franco. Il fascino delle cartoline di un tempo arricchite da elementi estranei all’epoca come astronavi, alieni, i mitici dischi volanti, in un mix perfetto che genera nuove immagini fantascientifiche, con panorami inediti, non distanti decine di anni luce, ma appena dietro a casa regalandoci ancora un’altra occasione per sognare ad occhi aperti.

Tanto per citarne alcune, scorci di Milano o delle città limitrofe con tanto di turisti alieni, corse non di automobili ma di Quadropodi Imperiali di Star Wars, dischi volanti fermi alla dogana per espletare le formalità burocratiche……….

Prima di tornare a Diagon Alley il Paperino di Natale si ferma a giocare con un videogioco di corse d’automobili. Al comando di una potente Ferrari, ovviamente di colore rosso come il suo cappellino preferito, dopo qualche curva presa in modo azzardato, finisce fuori strada. Dopo pochi secondi appare sul video la scritta “Missione Fallita”.

Fine prima parte

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Marta Leandra Mandelli oltremondofantasy.blogspot.com

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Babbo Running Milano 2017

Finalmente è arrivato il momento che il Paperino di Natale aspettava da tempo. Partecipare all’edizione milanese della Babbo Running. Un’occasione unica per ritrovarsi insieme a tante persone che indossano il suo stesso cappellino.

Essendo di dimensioni molto ridotte si nota appena mentre viene fotografato sotto alla bandiera della Babbo Running, foto che serve per uno dei suoi progetti strampalati, dedicato unicamente a lasciare una ricchissima documentazione ai posteri. Per far questo inizia a disturbare i partecipanti invitandoli a fare delle foto con lui. Il Paperino di Natale, durante le sue uscite, riesce sempre a farsi tanti amici essendo un tipo che ama stare in mezzo alla gente e oggi di persone ne ha conosciute veramente tante.

Poco per volta arrivano tutti e la Piazza del Cannone, dietro al Castello di Milano si riempie. Il Paperino di Natale è sempre più gasato. Tantissime persone vestite da Babbo Natale in attesa della partenza.

Inizia la corsa e ognuno procede come meglio crede, chi cammina, chi ne approfitta per portare anche il cane, chi procede da solo, chi è venuto in compagnia, altri scattano veloci. Il Paperino di Natale pensa di barare utilizzando la sua leggendaria macchinina, col motore truccato con tecnologia aliena. Potrebbe coprire i cinque chilometri del percorso in alcuni nanosecondi. Questa volta il pensiero lo sfiora solamente, si perderebbe tutto questo meraviglioso fiume colorato.

Dopo duecento metri inizia ad avere la sua solita sete mostruosa e vede all’orizzonte un piccolo chiosco delle bibite. Decide di fermarsi per fare il pieno, anche se non ha idea sulla bibita da prendere. Appena si ferma incontra dei nuovi amici che stanno brindando al Natale con dell’ottima birra sarda. Il Paperino di Natale non ha mai assaggiato la birra e ne approfitta subito unendosi al gruppo.

La fisiologia delle Anatre Spaziali è molto diversa da quella umana. Il Paperino di Natale è molto contento dell’evento e di tutti i nuovi amici che ha incontrato. Ma dopo una ventina di metri inizia a sentire le zampine pesanti. È costretto a fermarsi sedendosi sul bordo della fontana davanti al Castello. Non riuscendo più ad alzarsi, questa volta si accontenta di guardare i partecipanti che gli passano davanti.

Mentre la gara procede attraversando ogni sentiero del parco dietro al Castello, il Paperino di Natale rimane immobile in attesa di smaltire la sua prima sbornia e sicuramente l’ultima che prenderà nella sua vita di anatroccolo proveniente dallo spazio.

www.babborunning.it/